PIANO SOLO
“Andrea Goretti è un pianista intimista, malinconico, particolare, che vive queste atmosfere crepuscolari con compiutezza di linguaggio, con proprietà pianistiche indiscutibili. Riesce a convincere per la poesia, per l’intensità delle sue composizioni, che riescono ad arrivare non solo alle buone orecchie ma anche ai buoni cuori, quelli sensibili che riescono andare oltre le facili esibizioni e ad ascoltare con attenzione ogni passaggio nelle vere e proprie intensità espressive e poetiche. Andrea Goretti è sicuramente un poeta del pianoforte”.
Bruno Pollacci, Anima Jazz
“Un’indagine intima e personale, costruita sulla base di una lettura stilistica che miscela la tradizione di un Novecento musicale ormai storicamente assimilato e ricercate tensioni jazzistiche.”
Alessandro Rigolli, Gazzetta di Parma
“Rigore, tocco memore delle avanguardie del Novecento classico e no, cluster e squarci luminosi”
Guido Festinese, Il Manifesto
“La riflessione condotta dal pianista è, allo stesso tempo, intima e schietta, unisce un lavoro attento sulle dinamiche e l’intenzione di sottrarre e lasciar respirare le singole note attraverso pause e silenzi. L’improvvisazione, la composizione istantanea, la possibilità di cogliere nuove ispirazioni dal risultato di gesti; suoni e sensazioni sfidano il pianista ma gli offrono lo spazio per esprimersi in totale libertà. Uno spazio che Goretti utilizza per cercare una connessione tra jazz contemporaneo, musica classica e soluzioni più vicine alle avanguardie. Ritroviamo, infatti, l’ispirazione ad alcuni maestri del pianoforte jazz come Lennie Tristano, Bill Evans o Paul Bley.”
Fabio Ciminiera, Jazz Convention
“Nessuno sfoggio virtuosistico ma un uso intelligente delle dinamiche, una accurata ricerca armonica nell’ambito di un pianismo tecnicamente ineccepibile. Il tutto supportato da una profonda conoscenza della letteratura sia classica sia jazzistica, con specifico riferimento alle tendenze più attuali.”
Gerlando Gatto, A proposito di Jazz
SILENCES: The Impossible Show
Una commissione di Pascal Maurice èditeur.
Un lavoro nato dall’esigenza di reazione a una situazione di blocco, una reazione all’immobilità costretta dal virus, una ricerca nata dalla cancellazione di un concerto per la creazione di un nuovo “spettacolo impossibile”…. un sogno nato dal silenzio.
UNUSUAL TRIO
Il trio pianoforte, sassofono e batteria è un organico insolito nella musica jazz: da qui l’appellativo “Unusual”. L’assenza del basso permette una maggiore libertà armonica nel dialogo tra sassofono e pianoforte, il tutto sviluppato con moderni groove della batteria.
Line-up
Andrea Goretti pianoforte e composizioni
Gabriele Fava sassofono tenore e soprano
Giacomo Ganzerli batteria
SILENT FILMS SOUNDTRACK
Il mio interesse per il cinema mi ha portato nel corso degli anni a scoprire i capolavori del cinema muto. Non potevo che unire questa passione alla musica, creando dal vivo una colonna sonora moderna e originale, recuperando una prassi purtroppo quasi scomparsa del tutto. Qualche film muto che ho musicato di recente:
Il gabinetto del dottor Caligari, R. Wiene, Germania, 1920
A page of madness [Una pagina di follia], T. Kinugasa, Giappone, 1926
L’Inferno, G. De Liguoro, A. Padovan, F. Bertolini, Italia, 1911
Abwege [Crisi], G. W. Pabst, Germania, 1928
Per preventivi, informazioni, e richieste su altri titoli, potete scrivere a info@andreagoretti.it
OMAGGIO A JOHN TAYLOR
La musica di John Taylor mi ha affascinato così tanto da quando l’ho scoperta da diventare inevitabilmente l’oggetto di indagine per la mia tesi al Conservatorio “A. Boito” di Parma (Relatore: M.° Alberto Tacchini).
Ambleside (John Taylor) – with Gabriele Fava on soprano sax
LA MUSICA DEL “JOHN ABERCROMBIE QUARTET” (1979-1981)
Questo progetto è nato dalla tesi di laurea presso il conservatorio di Parma di Marcello Mangiavacca (chitarra elettrica). I brani sono tratti dai tre dischi ECM del quartetto di Abercrombie e Beirach incisi a cavallo tra la fine degli anni ’70 e l’inizio degli anni ’80 (Arcade, Abercrombie Quartet, M).
- Arcade (John Abercrombie)
- Madagascar (Richie Beirach)
- Dear Rain (John Abercrombie)
CONDUCTION dirette da ROBERTO BONATI
Un’orchestra, un direttore…Improvvisazione…Il gesto che diventa suono…
Il suono del funambolo – ParmaJazz Frontiere Festival 2016
Casa della Musica, Parma, 25 Novembre 2016
Il suono improvviso – ParmaJazz Frontiere Festival 2015
Teatro Regio di Parma, 10 Dicembre 2015